Sviluppare il pensiero computazionale con Pekit Coding

Il coding è un’attività che attua il pensiero computazionale cioè una nuova modalità di pensiero di tipo logico-analitico che scompone un problema in più parti per affrontare ogni situazione in modo semplice, creativo e intuitivo.

Si è già parlato del coding e dei vantaggi derivanti dall’inserimento di questa disciplina così rilevante nella didattica per abituare bambini e ragazzi a sviluppare processi logico-creativi nella vita di tutti i giorni. Se vuoi saperne di più, clicca qui.

Come detto in precedenza, negli ultimi anni, nelle scuole italiane, è aumentato in modo considerevole il numero di alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA cioè deficit nelle capacità di lettura, scrittura e calcolo). Ecco che riteniamo qui opportuno fornire un breve cenno sul coding come strumento prezioso per realizzare una didattica rivolta anche ad alunni con disabilità e bisogni educativi speciali.

Come è possibile, tramite il coding, creare una didattica inclusiva? Fare coding a scuola consente di adottare delle metodologie di insegnamento efficaci a mantenere viva l’attenzione degli studenti, stimolare la concentrazione e la memoria, attivare processi logico-creativi per risolvere problemi. Grazie all’uso dei digital devices, anche l’alunno con disabilità si sentirà più partecipe ai processi di insegnamento-apprendimento. 

Ciò ne aumenterà la motivazione e gli consentirà di perseverare nella risoluzione dei problemi, a piccoli passi e in modo ludico, con molteplici risvolti positivi in termini di autostima e impegno nello studio. Inoltre, l’impiego degli strumenti unplugged del coding, svilupperà il desiderio e la capacità di lavorare e di imparare giocando insieme agli altri, favorendo la cooperazione e la socializzazione e attivando un processo di apprendimento condiviso. 

Tra i più noti linguaggi di programmazione vi è Scratch, un software di programmazione gratuito che consente a chiunque di iniziare a programmare realizzando storie interattive, giochi e animazioni. L’astrazione visuale di Scratch consentirà a ogni docente di perseguire l’inclusione scolastica. Infatti, il docente potrà ad esempio spiegare all’alunno DSA l’obiettivo da raggiungere e guidarlo nel suo perseguimento oppure potrà realizzare un artefatto e proporre all’alunno di apportarne delle modifiche per migliorarlo.

Sfruttando le potenzialità didattiche del coding e degli ambienti di programmazione disponibili per fare coding, ogni docente potrà modulare le proprie metodologie di insegnamento adeguandole alle tempistiche di apprendimento di ogni alunno.

È dunque opportuno che gli insegnanti conoscano le basi del coding e i suoi strumenti non solo per migliorare la qualità della didattica e creare un ambiente di apprendimento inclusivo ma soprattutto per fornire agli alunni uno strumento utile per affrontare le sfide e le problematiche di vita quotidiana.

Negli ultimi anni, parallelamente alla presa di coscienza dell’importanza del coding, si sono diffusi, sempre più, diversi corsi di formazione rivolti a docenti, aspiranti docenti, educatori e formatori professionali per apprendere il linguaggio della programmazione.

Il corso Pekit Coding 200 mira a fornire i concetti base del coding e consente di imparare le modalità d’uso e le tecniche di programmazione di Scratch. È valutato, secondo l’ultima bozza del MIUR, con 0.5 punti nelle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS).

Il percorso formativo si struttura nei seguenti moduli:

  1. Introduzione al coding: i concetti di base dei linguaggi di programmazione;
  2. Introduzione a Scratch: il linguaggio di programmazione a blocchi;
  3. Creare un videogame con Scratch;
  4. Lo strumento Penna: disegnare figure geometriche e fare calcoli;
  5. Creare un quiz didattico con Scratch: quiz interattivi;
  6. L’estensione Webcam: interazione tra mondo reale e virtuale; suonare strumenti musicali;
  7. Blocchi Personalizzati e altre Estensioni: programmare robot educativi; creare dei blocchi di comandi personalizzati.

“Chi osa insegnare non deve mai cessare di imparare”

Oggi la figura dell’insegnante, soprattutto alla luce delle dure prove a cui è stata sottoposta la scuola in questi ultimi anni, a causa dell’emergenza sanitaria, è stata completamente ripensata. 

Le attività didattiche diventano la migliore occasione per distaccarsi dalle tradizionali tecniche di insegnamento e apprendimento e per aprirsi, invece, al cambiamento, migliorarsi continuamente con l’acquisizione di nuove competenze, perché l’obiettivo del docente non è più soltanto quello di insegnare, di trasmettere nozioni e conoscenze, ma di “formare” gli studenti cioè fornire loro risorse e strumenti pratici e utili a gestire e affrontare le situazioni di vita quotidiana.

Siamo Pekit Center, accreditato al rilascio di certificazioni informatiche Pekit

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