Il coding a scuola: perché è importante?

“La logica è l’anatomia del pensiero”

Così diceva Locke più di 300 anni fa! È la logica che consente di far funzionare il pensiero, di sviluppare la capacità di porre in essere ragionamenti mentali per risolvere un problema del mondo reale o raggiungere un obiettivo.

Il coding (termine inglese che significa “codifica” cioè programmazione) è un’attività che attua il pensiero computazionale cioè quel procedimento logico-mentale che consente di scomporre un problema complesso in piccoli sottoproblemi, per giungere più facilmente alla soluzione.

Come si risolve un problema col pensiero computazionale? Intanto, è necessario comprendere il problema, poi si progetta una procedura logica di risoluzione del problema cioè una sequenza di istruzioni formali per semplificare e identificare in modo più intuitivo la soluzione, grazie alla scomposizione del problema in fasi. Con l’astrazione, si ha una semplificazione ulteriore perché è possibile concentrarsi sugli aspetti più rilevanti e dunque sulle fasi più significative rispetto all’obiettivo da raggiungere.

Il linguaggio della programmazione cioè il coding poggia sul pensiero algoritmico e sulle strutture degli algoritmi: sequenze, scelte e cicli. La sequenza è un elenco di azioni da eseguire una dopo l’altra. La scelta consiste nell’eseguire o meno un’azione o nel selezionare un’azione tra due possibili. Il ciclo, detto anche loop, è una funzione che consente di definire una condizione, al verificarsi della quale, una o più azioni vanno eseguite in modo ripetuto.

La diffusione del coding è stata resa possibile grazie a piattaforme digitali e portali realizzati proprio con l’obiettivo di fornire i mezzi adeguati a prendere confidenza col coding e sviluppare il pensiero computazionale a scuola. Tra questi abbiamo:

  • Scratch: è un ambiente di programmazione di tipo grafico e visuale, a blocchi, che consente di creare e condividere storie interattive, giochi e animazioni.
  • Code.org: è il portale internazionale per fare coding che propone attività didattiche e corsi per consentire anche ai più piccoli, di approcciarsi per la prima volta al mondo della programmazione in modo creativo e intuitivo, così da imparare giocando e divertendosi.
  • Programma il futuro: è il portale italiano che mette a disposizione delle scuole tutti i materiali e le risorse di Code.org.

Perché si parla così tanto di coding a scuola? Perché è importante che i bambini, fin dalla più tenera età, imparino a sviluppare il pensiero computazionale. Infatti, la rilevanza del pensiero computazionale è stata riconosciuta a livello internazionale, tanto da ritenere che rappresenti la quarta abilità di base oltre a leggere, scrivere e calcolare. Insegnare il coding ai bambini, significa aiutarli a sviluppare una forma di pensiero analitica e logica per affrontare le situazioni quotidiane, passo dopo passo, in modo creativo, con giochi, disegni, esercizi interattivi e attività di gruppo. Il coding allena le menti dei bambini e dei ragazzi perché li abitua ad usare il ragionamento logico nella vita di tutti i giorni. In particolare, il coding a scuola permette di sviluppare varie abilità:

  • Cattura l’attenzione degli alunni, stimola la concentrazione, la memoria e il pensiero logico
  • Sviluppa la capacità di problem solving attraverso la ricerca delle soluzioni migliori per risolvere un problema
  • Incoraggia ad attuare processi logico-creativi attraverso la scomposizione di un problema in più parti per una risoluzione step by step.

Tra gli strumenti più efficaci per insegnare il coding a scuola, oltre a Scratch, vi sono gli strumenti unplugged, cioè le attività scolastiche di gruppo che non si servono del mezzo digitale. Ad es col pixel art si invita uno studente a colorare i quadratini di un foglio per creare un’immagine a scelta e poi trasformare l’operazione svolta, in una sequenza di istruzioni che permetta ad un compagno, che non sa cosa rappresenti il disegno, di riprodurlo. Oppure, si può proporre il percorso ad ostacoli nel quale un bimbo, usando un foglio grande o anche semplicemente il pavimento dell’aula, fornisce agli altri le istruzioni su come muoversi per raggiungere un traguardo, evitando gli ostacoli. O ancora, è possibile chiedere agli alunni di scrivere un algoritmo cioè elencare tutte le azioni elementari in cui può essere scomposta un’attività (ad esempio preparare una pizza).

I docenti devono sviluppare le competenze relative al coding a scuola, anche perché, entro il 2022, lo studio del coding sarà obbligatorio in tutte le scuole, dell’infanzia e primaria.

Queste competenze possono essere acquisite nei corsi di laurea in Scienze della Formazione Primaria e nell’ambito delle metodologie didattiche da apprendere ai fini del conseguimento dei 24 CFU per partecipare ai concorsi scolastici oppure seguendo corsi specifici durante l’anno di prova e formazione.

Per i docenti e aspiranti docenti che vogliano concorrere nelle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) o siano già inseriti in graduatoria e vogliano migliorare la propria posizione, è possibile frequentare un corso coding online certificato che, secondo l’ultima bozza del MIUR, attribuisce un punteggio di 0,5.

Non aspettare ancora! Mancano pochi mesi all’aggiornamento delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS). E’ ora di organizzarsi in tempo per scegliere il corso più adatto ai propri obiettivi di carriera futura.

Clicca qui per conoscere il mondo delle certificazioni informatiche Pekit

Condivisi questo articolo!